AUTORI
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è dedicata agli autori dei testi pubblicati sul nostro sito; forniamo una
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AUTORI
SAMY FAYAD
Sintesi
biografica
a cura di Pasquale Calvino
Samy Fayad, autore
teatrale e radiofonico, oltre che giornalista, nasce a Parigi nel 1925,
da genitori libanesi.Vive undici anni nel Venezuela e all’ età di
tredici anni si trasferisce a Napoli, trovando nella napoletanità il
terreno fertile per i personaggi, i costumi e l’ ambiente delle sue
commedie.
Inizia con lo scrivere copioni radiofonici, poi entra in RAI(Napoli) nel
1950. Nel 1954 vince con : “Don Giovanni innamorato” il Primo Premio del
concorso nazionale indetto dalla RAI per gli autori di radiocommedie.
In Italia , il teatro di Fayad, è stato portato in scena, con grande
successo, da Peppino De Filippo, Nino Taranto, Antonio Casagrande,Regina
Bianchi, Dolores Palombo, Nuccia Fumo,Angela Pagano,Gigi Reder, Carlo
Taranto, Marzio Onorato,Anna Maria Ackermann, Antonio Allocca, Beppe
Barra.
Il teatro di Fayad è stato tradotto, rappresentato, teletrasmesso in
Francia, Germania, Svizzera, Austria, Svezia, Grecia, Polonia,
Olanda,Romania, Bulgaria, Argentina, Brasile, Messico, Stati Uniti d’
America, Gran Bretagnia…
Hanno scritto del suo teatro: Domenico Rea, Alberto Perrini, Franco
Malatini, Carlo Maria Pensa, Lino Calvino…
Fayad muore a Napoli nel 1999.
Dei suoi testi teatrali ricordiamo:
1)-1948: “ Il concertista solitario”
2)-1949: “ Il soldato sconosciuto”
3)-1949: “ I miraggi”
4)-1950: “ Il cacciatore di Salonicco”
5)-1951: “ I pirati”-(pubblicata da Palcoscenico)
6)-1952 “ I compagni della cattiva strada”
7)-1953: “ Il marziano”( pubblicato su Sipario n. 106)
(radiocommedia)La figlia del colonnello Sarmientos conosce un marziano e
lo porta a casa dal padre che prima lo giudica positivamente ma poi …
8)-1954: Don Giovanni innamorato” ( pubblicato su “ Il Dramma” n.
211-12)
(radiocommedia)-Don Giovanni Pizarro è un barbiere colto e innamorato di
una donna miope e un poco barbuta alla quale dedica una serenata ma…
“ Don Giovanni innamorato, anche se non raggiunge l’ intenso clima
lirico de “ I compagni della cattiva strada” (col quale Fayad vinse il
secondo premio Nazionale Radiodrammatico 1951-52) è un’ opera
gustosissima e divertente. Un mondo vivo, visto con occhio ironico e
affettuoso, pronto a cogliere tipi e caratteri, gesti e atteggiamenti in
lampeggiamenti verbali irresistibili.
Una storia picaresca, ricca, colorata, farsesca, e qualche volta
addirittura gentile. Procedimenti a blocchi di scene, teatralmente
quadrati. Dialogo denso e ben tornito, tecnicamente smaliziato,
sostanzioso, lievitato da effetti comici e da situazioni esilaranti.
Anche im questo suo ultimo lavoro, che ha avuto sì alto riconoscimento,
lo scrittore Fayad trova inesauribile fonte d’ ispirazione nel
caratteristico temperamento pigro, istintivo, spagnolesco e filosofante,
spregiudicato e bigotto della gente meridionale(non importa se del
Sudamerica o del Sudeuropa). I suoi personaggi sono indigeni di una
dimensione geografica che li rende simbolici campioni di un’
antichissima civiltà che trova nell’ intima bianca ed infantile follia
un’ ancestrale e maliziosa saggezza. Una saggezza che dà tono a una
specie di eroismo che sa piegarsi e dimenticarsi nelle più granose
sicure e raffinate dolcezze della vita quotidiana. Un gioco fine a se
stesso di furori e di atteggiamenti, una concezione romanzesca e lirica
dell’ esistenza. Un “esistenzialismo” alla rovescia nel quale l’ uomo,
nei suoi limiti e nelle sue debolezze, rifiuta l’ angoscia, e per
fuggirne il malanno si maschera da leone, da eroe. E il travestimento
non lo umilia, anzi lo diverte, lo esalta.
Fayad ci propone dunque un “ modo di essere” veramente saggio e
profondo: ci propone una civiltà di uomini felici sulle orme di Don
Chisciotte: Ci riporta al gusto perduto del gioco infantile,
lussureggiante e solare. “ (Alberto Perrini)
9)-1955: “ Il conciliatore”
10)-1956: “ Marziano per bene”
11)-1957: “ Le campane del grande fiume”-
12)-1957 : “ La tigre” (pubblicata da Palcoscenico)
13)-1957: “ Metallo amaro”(con Alberto Perrini- pubblicata su
Palcoscenico n. 65)
14)-1960: “ Il coltello Andaluso”
15)-1961: “ Cinque nomi nel cappello”
16)-1963: “ Commedia con il morto”
17)-1965: “ Il felice signor Martino” (adattamento da Labiche)
18)-1969: “ Il settimo si riposò” ( Arturo Berisio Editore )
(3 atti- 6U-7D)-Antonio Orefice, è vedovo e vorrebbe trascorrere la
domenica riposando in tranquillo silenzio, egli tiene in casa la ancor
giovane suocera e la figlia fidanzata con un giovane
” malato immaginario”. Antonio odia un suo vicino di casa ,Vincenzo
Camporeale, che, pur avendo il suo stesso stipendio, ha un attico con
piscina, auto fuoriserie, molte donne con le quali conduce una
dispendiosa “dolce vita”.
Ma proprio una brutta domenica è costretto perfino a dare ospitalità a
un bandito armato.
E’ una delle più belle e rappresentate commedie di Fayad.
La comicità nasce dal dramma di Antonio Orefice, che non riesce ad
ottenere niente di ciò che desidera, anzi ottiene proprio il contrario.
La commedia mette in evidenza , con grande ironia, difetti e manie, che
colpiscono un poco tutti:
l’ invidia, l’ amore non corrisposto(della giovane suocera), il
desiderio di una vita tranquilla, e magari più gratificante…
Ma ci ammonisce anche ad accontentarci…perché dice Antonio: “ Al peggio
non c’è mai fine”…
Però Antonio non riesce, con visione stoica, ad affrontare sempre nuovi
problemi,a vedere che la fortuna aiuta sempre Camporeale e finisce…
19)-1970: “ Il papocchio(ossia la questione settentrionale)” ( Arturo
Berisio Editore)
(3 atti-6U-7D)Amelia si reca dall’ Avv. Russolillo perché vuole uccidere
suo marito, il grande invalido Adinolfi, che la incolpa di averlo
tradito.
20)-1972 : “ Un gran bene di consumo”
(3 atti- 7U-7D)-Carlotta sorprende il marito in una casa d’appuntamenti.
L’ ira della moglie svanisce quando viene a sapere che può vincere una
pelliccia di cincillà se il marito riesce ad avere molti incontri e
quindi molti buoni-punti. Lasciata da parte ogni gelosia , Carlotta con
zabaioni, bistecche e altri stratagemmi riesce a vincere la pelliccia ma
il marito…
“Un giorno mi capitò di leggere su un quotidiano una notizia dagli Stati
Uniti: “tre massaggiatrici” di San Francisco avevano dato vita a un
concorso a premi tra i loro frequentatori. Punti-premio dopo ogni
prestazione e, alla fine, secondo la quantità dei punti raccolti, una
vasta e varia quantità di oggetti. Da questa notizia di cronaca parte la
commedia. Che non è, tuttavia, lo sviluppo in chiave comica di uno
spunto paradossale, bensì il plausibile- vorrei dire naturale-
completamento di una notizia di cronaca del nostro passato recente. La
notizia di un fatto del tutto naturale.
Così nacque “ Un gran bene di consumo”; una commedia comica, ma con un
sentore di amaro in fondo alla tazza. Una favola senza morale , ma
soprattutto senza moralismi. Fu facile profezia, nel 1972 prevedere che
un giorno ci saremmo trovati circondati da belle piscine piastrellate e
con la casa diroccata. ( Samy Fayad)
21)-1975: “ Il penultimo scalino” ( Arturo Berisio Editore)
(3 atti-3U-2D)Il prof. Francesco ha letto sul giornale dela morte del
suo vicino di casa per un incidente aereo e si reca dalla moglie del
defunto per darle le condoglianze…
Dopo i convenevoli la donna gli chiede aiuto: il marito non era sull’
aereo ma era a casa ed è stato ucciso dalla lei stessa ; la donna gli fa
capire che se la aiuterà a sbarazzarsi del cadavere, avrà il suo amore e
i suoi denari…
“ Il penultimo scalino possiede un protagonista continuamente vittima di
frustrazioni. Per questo scatta come un leone quando gli si presenta l’
occasione di cavare i piedi dalla sua palude. Egli ha d’ improvviso a
portata di mano la ricchezza, la dolce vita, l’ amore. E già il suo
carattere cambia, comincia a farsi prepotente, capriccioso. Ma ben
presto si ritroverà murato vivo nel ruolo che la vita gli ha sempre
imposto: un gregario d’ infima categoria. E’ un personaggio tragico, ma
proprio per i tratti caricaturali di tutti gli spettatori che egli porta
in sé, impedisce al pubblico di piangere. Suscita un sorriso (e un riso)
che nasconde la pietà di noi stessi. E ci purifica.(Alberto Perrini)
22)-1976: “ Come si rapina una banca” (3 atti-Arturo Berisio Editore)
(3 atti-6U-3D)-La famiglia di Agostino è nella più squallida miseria:
sopravvive in una baracca nelle vicinanze del cimitero…ma non c’è solo
la miseria, anche la figlia di Agostino ha un grosso problema: è
vistosamente incinta e senza marito.
L’ unica cosa da farsi è rapinare una banca!
Riusciranno i nostri eroi nell’ intento?
“ Come si rapina una banca, di Samy Fayad è innanzi tutto uno spaccato
per assurdo della napoletanità. Al suo confronto cadono in pezzi
centinaia di commedie in dialetto e in lingua come monete false cacciate
dalle buone. Nella piéce di Fayad, Napoli ci sta per caso. Viene citata
qualche volta.Le stesse scene, specialmente quella dove si svolge il
primo atto, fanno pensare a panorami di periferie abbandonati, a certi
fondi e residui di città dove trovano rifugio e riparo vagabondi ed
emarginati di talento. Del resto tutti i personaggi di “ Come si rapina
una banca” non hanno fatto centro nella vita perché come dice Agostino,
non possiedono un metro di cento centimetri, ma ne hanno uno di novanta.
Sono quei dieci centimetri in meno a sbilanciare la loro condotta e a
trattenerli ai margini di una società che li rigetta per la dannosa
corrosività della loro insistenza a voler essere.” (Domenico Rea)
23)-1979: “ Il nudo e la nuda” Editrice Tusculum)
(2 tempi-4U-4D)-Attilio apre un armadio e una donna, morta o svenuta e
in abiti succinti, gli cade tra le braccia .
Cerca di trovare aiuto nel cognato Ludovico, avvocato penalista…ma
compare anche Gutierrez armato…e poi c’è il Prof. Paulo, osservatore
notturno di astri e comete…e la vedova Piscopo e tanti altri personaggi
paradossali in questo giallo esilarante.
24)-1982: “ Cose turche” ( Editrice Tusculum )
( 2 tempi-7U-5D)-Un gruppo di napoletani con un finto sceicco, una finta
contessa russa, un seduttore…decidono di rapinare un Casinò del Nord…
Il gruppo non crede che il danaro dia la felicità ma che, allontanando
dalle tentazioni, consenta di essere onesti.
Riusciranno a diventare onesti ?
25)-1985: “ Tre proposte matrimoniali” (3 atti unici-Arturo Berisio
Editore)contiene:
a)”Il premio di nuzialità”
(3U-2D)-Garavatti,un ottimo impiegato musulmano chiede il premio di
nuzialità.
Poiché la sua religione gli permette di avere molte mogli, riceve da
alcuni l’ offerta di sposare altre donne con doti molto sostanziose e
perfino il direttore gli propone di…
b) “Un caso di vita apparente”
(5U-1D)-Pandolfi, che era morto, risuscita creando una serie di problemi
finchè…
c) “Il quarto lato del triangolo”
(2U-1D)-Mirella, non potendo uscire da casa sua, scavalca il terrazzo
entrando in casa di Paolo.
Tra i due nasce l’ amore? Vi sono due omicidi, ma…
26)-1985: “ Per mezz’ ora di sfizio(Agenzia Investigativa)”
(2 tempi-8U-5D)-In un crescendo di situazioni comiche e momenti
esilaranti, Mariano,il titolare dell’ agenzia investigativa “ Fiat Lux”,
Strossner e Sisto, i suoi più stretti collaboratori, danno vita a una
lunga serie di equivoci. Strossner ne combina di tutti i colori e il
povero Mariano si trova in strane e intrecciate situazioni. Sisto si
occupa di pedinamenti, ma, a spese dell’ Agenzia, si trova sempre nel
luogo e momento sbagliato. Mariano lavora in casa e vive con la sorella
Caterina che vorrebbe vederlo sposato.Con una rivelazione sconvolgente
una persona cambierà la vita di Mariano.
27)-1987: “ Dedicato a una noce”(monologo)
28)-1987: “ Lo spione della scala C” (Arturo Berisio Editore)
( farsa topo secret in 2 tempi-7U-5D)-Vittorio è un falsario di
biglietti da mille lire e suo padre Ferdinando è lo spione-agente
segreto.
L’ avvocato De Rosa è geloso che Ferdinando, col binocolo, possa
guardare, mentre prende il sole o viene massaggiata,la sua signora.Anche
la moglie di Ferdinando si ingelosisce.
La signora De Rosa è inseguita dal marito geloso.
Poi arriva un pianoforte, il cinese e infine la polizia….
I tempi comici sono concitati, serrati…
29)-1990: “ Variazioni sulla quarta corda”( Sipario n. 501 )
(2 tempi-3U-3D)-Annalisa non vuole aprire la porta di casa al marito
Federico per problemi di gelosia.
Interviene anche l’ avvocato Lo Pesce…
E’ una commedia con un nuovo linguaggio teatrale, non costituito, com’è
al solito, dall’ alternarsi di brevi dialoghi, ma da lunghissimi
monologhi recitati da personaggi che si parlano attraverso elementi
frapposti(porte) che impediscono la visione dell’ altro.
“Fayad ha soltanto il torto di abitare a Napoli, ché se invece il suo
nome figurasse negli uffici anagrafici di Broadway e del West End,
questa commedia, in Itali, sarebbe arrivata alla ribalta ancor prima d’
essere pubblicata.
Sei personaggi, senza riferimenti pirandelliani, ma l’ uno all’ altro
legati da un filo che tutti li intriga pur lasciandoli inesorabilmente
soli. L’ idea è di una originalità deflagrante: i sei personaggi si
parlano senza vedersi mai. Quattro porte, una delle quali dà su un
balcone e una su un ripostiglio con costante minaccia di soffocamento; e
la necessità di offrire un alloggio provvisorio a una fascinosa
ricercatrice scientifica slava rimasta senza tetto- pare- per il crollo
di un solaio…
Un problema da poco, no? Ma c’è tanta dinamite, nella penna di Fayad,
che il precipitare degli eventi si fa inarrestabile. E la comica
freschezza del dialogo…No, domando scusa, qui non si può parlare di
dialogo, perché nessuno di quei personaggi riesce mai ad avere un
interlocutore: Allora?
Allora ci si accorge che sotto la risata continua, sotto l’ acrobatico
dileggiare sulla quarta corda della sconvolgente lepidezza, si scontorna
l’ acre ritratto di una società rintanata nei suoi vizi, nelle sue
menzogne, nei suoi compromessi.
E l’ arrivo, a chiudere dopo tanti eccessi da codice penale, di un
barelliere che, entrando da una di quelle fatali porte, domanda se sia
necessaria un’ autoambulanza, equivale, quasi, all’ apparizione di un
arcangelo armato di spada fiammeggiante per rimettere un po’ d’ ordine
in questo salotto così simile al mondo di pazzi in cui tutti viviamo.
(Carlo Maria Pensa)
30)-1990“ Ravvedimento”( monologo pubblicato su Sipario n. 501)
(1D)-Una moglie, dopo essere stata per due anni con un ricchissimo VIP,
torna ravveduta dal marito: chiede in modo logorroico perdono del suo
tradimento e, pian piano, dice all’ uomo quale sarà la loro vita futura.
Il marito per la forte gioia o per il dispiacere immane decide di…
“ …dopo un’ adulterina, ricchissima assenza biennale, una moglie torna
dal marito, fotografo di mezza tacca , chiuso nella sua camera oscura a
respirare i soliti mefitici acidi di tutte le camere oscure: Che cosa
può succedere? Niente, si fa per dire. E, invece, la perfidia del
personaggio ha i contrattempi di una vertigine, direttamente
proporzionale al gusto di una scrittura, questa di Fayad, che riesce a
ribaltare ogni logica…” ( Carlo Maria Pensa)
31)-1994: “ La conoscenza dell’ inglese” ( pubblicato su Sipario n.
550-supplemento)
(2 tempi-7U-2D)-In una sala di un castello inglese si mette in scena una
commedia poliziesca.
Una voce dialoga con il pubblico poi gli attori-interpreti-personaggi
iniziano il loro gioco…
“ Nei due tempi La conoscenza dell’ inglese abbiamo uno splendido
esempio di “ teatro nel teatro”, le cui origini ascendono a Thomas Kyd(secolo
XVI), e che ebbe , nella trilogia pirandelliana(1921-1929) e nell’”
effetto di straniamento” di Brecht , i suoi più moderni pilastri.
Regista, attori e scenografo di questa commedia di Fayad sono interpreti
che fingono d’ essere personaggi, i quali a loro volta, assumono l’
identità d’ altri personaggi inducendo così la platea a partecipare a un
gioco di scatole cinesi con doppie, triple finzioni. Ed è proprio sulla
facoltà di simulare che consiste la “ convenzione scenica”, quella
ferrea intesa tra pubblico e attori che si risolve in un reciproco
inganno per cui lo spettatore finge di credere alla finzione che vede.
Ed è su questa “ convenzione” che Fayad conduce il suo “ divertissement”
facendovi partecipare anche lo spettatore e un fantasma.
Il gioco fayadiano( che ci presenta un gruppo di interpreti-personaggi
in un unico castello inglese mentre allestiscono il solito dramma
“giallo”) ha l’ apparenza d’ essere teso sulla corda della futilità, ma
ben presto mostra un suo inaspettato spessore “ culturale” dato che in
esso troviamo parodiati con disinvoltura, fino ai graffi della satira, i
più collaudati “generi” del teatro: dal “ giallo”, appunto , al “ teatro
dell’ assurdo”, dalla secca meccanica ad orologeria della “ pochade”
alle risolutive “ agnizioni” settecentesche, dalle pirandelliane
cuciture a doppio filo alla tecnica brechtiana del “ distacco”. E che
cosa dire della Voce che incombe, di quando in quando, su tutti?
Di chi è? Dell’ Autore, di un Super-regista o Manager? O di un Dio
faustiano che si è fatto Speaker?
Ma non basta: le carte che man mano si scoprono in questo godibile, un
po folle e raffinato gioco alla “ Elzapopping”, sembrano infinite. Che
cosa dire, infatti, del passaggio da una lingua all’ altra e,
specialmente, da un dialetto all’ altro, che nelle “ agnizioni”, come
fuochi d’ artificio, rivelano all’ improvviso ascendenze, nazionalità e
identità diverse? L’ assurdo ha una sua logica: E non dimentichiamo che
la comicità della Commedia dell’ Arte si basava anche e soprattutto
sugli effetti prodotti dall’ incrociarsi dei vari dialetti delle
Maschere: Quindi non va trascurata questa ulteriore sapida componente
nel “ giallo “ di Fayad che, nel continuo scarrocciare, sfrangiarsi e
ricomporsi magicamente nelle ineluttabili regole del gioco, è saldamente
ancorata alla classica tecnica investigativa della “ detective story”.
E che cos’è il teatro se non un’ emozionante “ indagine” che gli
interpreti fingono sulla scena? E non è certo un’ invenzione moderna se
è vero, com’ è vero, che uno dei sommi e universali capolavori di tutti
i tempi è proprio un giallo: L’ Edipo re di Sofocle(430 a.C.).
32)-1995: “ Lo stretto necessario”
(2 tempi-6U-4D)-Poiché il marito, specializzato nella “ percussione di
cilindri polivalenti” non lavora e non vuole lavorare in altri campi,
Antonietta è costretta a vivere cucendo polsini per camicie dentro casa.
Alberto, marito di Antonietta, è sfortunato e vinto nella vita( non
riesce a vincere nemmeno giocando a carte).
Altri personaggi della commedia: Pierina,sorella di Alberto, che crede
di avere 42 figli(sono bambolotti); Bianca, la figlia che ha un ragazzo,
Ottone, di poca salute; Monica, spogliarellista; Monsignor Ponticelli
venuto a constatare i poteri paranormali di Pierina; Don Roberto che da
il lavoro ad Antonietta ed è innamorato di lei…
33)-1998: “Chi vinse la battaglia delle Midway” (pubblicata su Prima
Fila n.44-45 del 1998)
Lunghi dialoghi-monologhi- in cui si tratta di tutto- tra un ospite
occasionale e l’ abitante della casa.
La commedia si conclude in modo comico e con una punta di amarezza.
Alcune tra le più importanti rappresentazioni teatrali:
1955: Il marziano - Napoli
1956: La tigre Torino
1960: Metallo amaro Praga
1962: Il felice signor Martino - Napoli(Teatro
Bracco)
1963: Commedia con il morto Napoli(Teatro Mercadante)
1967: Come si rapina una banca Roma (Teatro delle
Arti-Compagnia di Peppino De Filippo)
1968: Metallo amaro Ostrava (Cecoslovacchia)
1969: Il settimo si riposò Napoli (Teatro
Politeama - Compagnia di
Nino Taranto)
1970: Il papocchio Napoli (Teatro Politeama -
Compagnia di Nino Taranto)
1971: Lo spione della scala C Napoli (Teatro
Politeama - Compagnia di
Nino Taranto)
1972: Il premio di nuzialità Roma (Ridotto Eliseo
- Compagnia di Silvio Spaccesi)
1972: Un gran bene di consumo Bari (Teatro Piccinni
- Comp. di Nino
Taranto, regia G. Magliulo)
1973: Il penultimo scalino Roma (Compagnia del
Teatro de’ Servi)
1979: Il nudo e la nuda L’ Aquila (Teatro Comunale)
1982: Cose Turche L’ Aquila (Teatro Comunale)
1985: Come si rapina una banca Brindisi (Teatro
Impero, regia G.D’ Amelj Melodia)
1986:Il settimo si riposò Brindisi (Teatro
Impero, LVT, regia di P.Calvino)
1887: Dedicato a una noce Torino
1988: Per mezz’ ora di sfizio Roma (Teatro
Aurora)
1990: Ravvedimento Torino
1994: Variazioni sulla quarta corda Brindisi
(Stralci interpretati da Claudia
Mencaroni per la regia di P. Calvino)
2006: Come si rapina una banca Napoli (Peppe
Barra, regia Antonio Ferrante)
ALTRE RIFLESSIONI e GIUDIZI CRITICI
“… Il teatro di Fayad raccoglie l’ esperienza umana dell’ autore e la
sintetizza in situazioni che, sia pur paradossali e al limite dell’
assurdo,- ma si tratta di una “assurdità” logicamente umana, ridicola e
amara al tempo stesso- costituiscono una galleria di personaggi e di
vizi mentali tipicamente italiani.”
“Caso, imbroglio e intreccio sono alla base del teatro di Fayad e lo
sono in maniera crudele anche nella vita dei napoletani, trattenuti ai
margini della storia europea e quindi affidati al caso fin dalla
nascita.
In questo senso e per questa via il teatro di Fayad riporta nel
dibattito il grandioso messaggio del primo pulcinella, la maschera che
bazzicò le scene d’ Europa tra Seicento e Settecento, mezzo burattino e
mezzo uomo, secondo la minaccia dei tempi e la condizione umana da
accettare: Come in quel teatro, così in quello di Fayad i protagonisti
parlano sempre di altro; anzi, ciascuno parla per suo conto, secerne il
suo veleno e cerca di raddrizzare il suo dramma, che rimane personale
persino all’ interno della sua famiglia. Il napoletano di Fayad è un
individualista indistruttibile: Per questo motivo il dialogo procede per
contatti rapidi, per incontri e scontri fortuiti, per assonanze e
analogie, lasciando però scaturire all’ improvviso- e sempre come per
caso-squarci di verità che illuminano un paesaggio dove la miseria ha
lasciato i suoi aridi segni dappertutto.”
“ Le creature di Fayad stanno pulcinellescamente in questo mondo e
battono sulle porte per entrarvi da uomini.Questo è, secondo me, il
messaggio del teatro Fayadiano: condotto con una perizia straordinaria,
tra suspense, humour e divertisement e con le sorprendenti
trasfigurazioni delle magie pulcinellesche; un testro, che alla fine si
rivela per un lavoro d’ incastro di una incredibile perfezione, come la
vita che non spreca nulla.” ( Domenico Rea)
“ Il riso costituisce la folgorante intuizione della libertà, ed è anche
felicità di aver superato un pericolo che per una frazione di secondo ci
ha tutti minacciati. Inoltre il “ sense of humour” si differenzia dalla
comicità viscerale perché ha perduto la sua carica distruttiva. Per
questo, coloro che non posseggono la elasticità, il recupero e il
sollievo dell’ umorismo, si vergognano del proprio modo di ridere e
delle cose che fanno ridere. Non riuscendo interamente a liberarsi delle
scorie delle proprie pulsioni proibite, provano disagio e angoscia nei
confronti di questo loro riso peccaminoso
e finiscono per condannare e disprezzare, a livello cosciente e
razionalizzato, tutti gli oggetti che possono indurli a peccare, siano
pure essi capolavori di poesia, narrativa e teatro. Soltanto nella
lacrimosità sollecitata da vicende e situazioni serie, codesti individui
si sentono rassicurati e in pace con se stessi.”
“In realtà il teatro comico non è affatto superficiale, anzi spesso è
più importante, profondo e penetrante di quello tragico perché è
costantemente teso a mantenere l’ equilibrio tra le esigenze istintive
ed eversive e quelle dell’ accettabilità sociale. Ne sorge una specie di
critica immediata ch’è più mordente d’ ogni altra mediata e
intellettualizzata. Ne consegue che scrivere opere teatrali comiche è
ben più difficile che scriverne tragiche; facile è adagiarsi su certi
schemi convenzionali di patetismo, il difficile è superarli e
capovolgerli in rassomiglianti caricature.”
“ Fayad insaporisce e ravviva l’ italiano col napoletano di cui segue
ritmi, prosodia e struttura sintattica: Ne nasce una lingua nella quale
trasudano forma mentis, usi, costumi, atteggiamenti, filosofia, in breve
la “ cultura” dell’ attuale “ homo parthenopeus” della piccola
borghesia. E ne scaturisce una affettuosa satira nei confronti di questa
gente, così dominata da una antica saggezza quanto da una sprovveduta
faciloneria, da una maliziosa furbizia che sconfina col più disarmante
candore, e a volte da un indifferente distacco dalla morale che nello
stesso tempo si identifica in una incrollabile fede nella comprensione
umana. ( Alberrto Perrini)
“ Fayad immerge le sue storie in un alone di pigrizia, in un’ atmosfera
di superstizione, nel frastuono di episodi orgiastici e burleschi, in
una ricchezza di colori e di toni popolareschi che muovono alla risata,
al divertimento immediato, sodo, schietto, senza mediazioni
intellettualistiche.
E’ certamente qualcosa di nuovo questa comicità sanguigna, insieme
ingenua e maliziosa…”
“ Un mondo picaresco , quello di Fayad, nel quale si rinnova una
comunità carnosa di avventurieri, beoni e imbroglioni.” ( Franco
Malatini)
“Fayad, maestro della commedia d’ intreccio e d’ ambiente meridionale,
ha una grande inventiva creatrice, una enorme fantasia ed è un grande
autore di teatro comico, venerato dai teatranti ma, ancora poco scoperto
dalla critica letteraria( ci si può consolare pensando che, solo da
poco, dopo quasi cento anni dalla morte, George Feydeau viene
considerato, dai critici, un genio della comicità).
Assistendo ad una buona messa in scena dei testi di Fayad si ride molto:
solo che la risata ha qualcosa di particolare, di assurdo, di amaro, di
unico e nuovo che scaturisce, senza alcun dubbio, dalla particolare
psicologia e sfrenato individualismo dei personaggi, dalle trame con
situazioni intricate e paradossali, dalla semplicità e freschezza del
dialogo, ma, a mio avviso, ancor più dal modo in cui, Fayad, e lui solo,
usa la battuta e tutto il linguaggio teatrale.
A differenza di molti e pur bravi autori comici, Fayad riesce a
interessare e divertire anche il solo lettore dei suoi testi: anche per
questo motivo non si capisce come mai non sia stato ancora pubblicato un
volume con tutta la sua migliore produzione.
Un altro grande e accreditato autore napoletano, Manlio Santarelli,
confessa di sentire, nei suoi lavori, l’ influenza di Samy Fayad
“ le commedie: “ Variazioni sulla quarta corda”, “ Ravvedimento” e “ Chi
vinse la battaglia delle Midway” costituiscono, senza dubbio, un
riuscito esempio di grande originalità e rinnovamento teatrale” ( Lino
Calvino)
BIBLIOGRAFIA
Poca e scarsa la bibliografia su questo autore .
Antonucci - Storia del teatro italiano del
novecento - Studium
Malatini F. - Cinquant’ anni di teatro
radiofonico - ERI
Bernard E. - Autori e drammaturgie
- Editori Associati
AA.VV. - La drammaturgia del teatro italiano
vivente - Editori Associati(1993)
Le Garzatine - La radio -
Garzanti
Ulteriori informazioni
calvinopasquale@gmail.com
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